Il meraviglioso mondo dei cosmetici
La Cosmetica è impegnativa, ma anche meravigliosa, insomma la Cosmetica è straordinaria.
Altrettanto bello sarebbe poter ricevere risposte alle nostre domande, capire i meccansmi che la regolano, conoscere, approfondire, aiutandoci a districarci in questo mondo in maniera consapevole.
Sigle, concetti, caratteristiche, definifizioni... Sono un bel mucchio di cose da sapere.
"Ma non dobbiamo saperle" dirà qualcuno di voi.
Dipende, dirò io. Sono qua per questo!
Sono la vostra Amica Cosmetica!
Dividiamo le persone che utilizzano cosmetici in due gruppi:
- nel primo gruppo ci mettiamo quelli che ”basta mi faccia stare bene me lo metto”. Ok, non t'importa;
- nel secondo mettiamo i curiosi (non so se si è capito ma io appartengo a questo gruppo).
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Cos'è questo? Perchè fa quello? Cosa significano questo o quello?
Questo gruppo è il mio preferito!
Bello sapere, conoscere, informarsi.
Se poi aggiungiamo che stiamo parlando di noi e di ciò che NOI abbiamo deciso di spalmarci, spruzzarci, massaggiarci su viso, corpo e capelli, beh allora...
Mi rivolgo dunque ai curiosi e anche a coloro che lo sono, ma non lo sanno.
Potrei cominciare col dire che i cosmetici fanno parte della vita dell'uomo da tempo immemore...
Inizierò, invece, dicendo che per creare un cosmetico ci vuole impegno! Molto impegno.
Bisogna essere precisi, preparati, ma anche creativi e molto realistici.
Ogni componente deve avere il suo posto, essere dosato, svolgere una determinata azione, senza la quale la nostra crema, il nostro siero, il nostro detergente, non saranno quelli che abbiamo pensato, avranno caratteristiche e funzionalità diverse da quelle desiderate e quindi il prodotto sarà lontano da quello che avremmo voluto proporre al mercato.
Ci saranno poi leggi, documentazioni, prove di sicurezza, a cui si dovrà pensare perchè nulla è lasciato al caso!
Poi, di seguito, il messaggio con cui faremo conoscere al mondo intero la nostra “creatura”, vero, semplice ed efficace.
Solo allora saremo pronti per il mercato, che sarà chiamato a provare, utilizzare, consigliare, il nostro risultato, che è il prodotto finito.
Il nostro cliente finale sarà il nostro giudice.
In questa grande premessa evidenziamo tutto il lavoro di sinergia tra chimica, biologia, ricerca (che devono fare un gran lavoro), comunicazione d'impresa e marketing che traghetteranno il nostro risultato cosmetico, verso l’utente finale.
L’interazione di questi macro settori è fondamentale.
Il consumatore finale, ignaro di tutto ciò che è accaduto prima, sarà felice di acquistare il nostro cosmetico e noi con lui, soddisfatti che tutti gli ingranaggi dell’enorme lavoro che sta dietro le quinte hanno funzionato!
La Cosmetica è una cosa seria!
Bisogna trattarla con rispetto e possibilmente con conoscenza.
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Ma i cosmetici cosa sono?
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Conosciamo la differenza tra cosmetica, cosmetologia e cosmesi, per esempio?
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Sappiamo chi ne stabilisce le regole?
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Chi crea il cosmetico?
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Ci si può improvvisare in cosmetica?
Cominciamo dalle definizioni.
La Cosmetologia definisce la parte scientifica dell’argomento.
È la scienza che studia l'azione e gli effetti dei cosmetici sulla pelle e ne determina le norme generali d'uso.
Spazia dalla biochimica alla dermatologia, passando attraverso la chimica e facendo capolino su reologia e microbiologia.
Racchiude il tutto.
È tanto interessante quanto impegnativa da conoscere, in tutte le sue affascinanti nozioni.
La Cosmesi è invece la tecnica di curare il volto e la persona con l'uso dei cosmetici. In parole povere come si mette un cosmetico.
Cosmetica è una parola che riunisce ed intende il mondo dei cosmetici nei suoi differenti settori.
E il Cosmetico?
La definizione ufficiale dice che:
“il cosmetico è una sostanza e/o preparazione (diversa dal medicamento) destinato ad essere applicato sull'epidermide, sul sistema pilifero o sui capelli, sulle unghie, sulle labbra, sui denti o sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivo di pulire, profumare, proteggere o modificare, migliorandolo l'aspetto estetico. L'uso deve essere libero da prescrizione medica, il rapporto rischio-beneficiopari a zero, con l'assenza cioè di gravi controindicazioni. Il cosmetico quindi è diverso dal farmaco. Il cosmetico non ha finalità terapeutiche; si applica sulla pelle sana con finalità estetiche, igieniche, curative. Il farmaco, invece, si applica sulla pelle malata con finalità terapeutiche”.
A darci questa definizione è il Regolamento Europeo 1223/2009 sui prodotti cosmetici.
Emesso dal Comitato Scientifico Sicurezza Consumatore (Scientific Committee on Consumer Safety) è un documento che disciplina tutto ciò che si può, si deve e non si può fare nel prodotto cosmetico.
Regola il percorso che deve esserci dietro una formulazione, definisce ogni ingrediente che può essere inserito e il range quantitativo che si può utilizzare, vietando le sostanze che non si possono usare.
Garantisce quindi la produzione, il confezionamento, la distribuzione e la vendita dei cosmetici.
Detta legge per tutti gli stati europei. Non è interpretabile.
Nel percorso di nascita e sviluppo cosmetico esistono un paio di figure professionali che non possiamo tralasciare (vi ho detto che vi racconto tutto!).
Grazie al loro impegnativo lavoro, rendono possibile la realizzazione del desiderio cosmetico di ogni azienda: il formulatore e il consulente della sicurezza.
Sono figure ben precise, preparate, in grado di tradurre le esigenze del produttore, in dati tecnici, oggettivi, inopinabili.
Compongono la lista degli ingredienti, si preoccupano della compatibilità e della stabilità del singolo elemento prima e del prodotto dopo, dell'innoquità di quest'ultimo, sotto il profilo microbiologico prima e dell'attività della formula finale dopo.
Si occupano delle millemila documentazioni necessarie, dei claim. Sono fondamentali.
Eccoci arrivati, in un balzo, ad un tema che mi sta molto a cuore.
Chiedo scusa in anticipo, ma un sassolino dalla scarpa me lo devo togliere:
"basta con l'improvvisazione cosmetica"!
Stop alle cucine che preparano il pranzo e nel pomeriggio si trasformano in un laboratorio!
Sono a favore dell'autoproduzione fatta solo per sperimentare.
“Spignattare”, se non per curiosità, non fa bene all'industria, all'innovazione, all'economia e, la cosa più rischiosa, più spesso di quanto si pensi, neanche alla salute.
Se si vuole formulare e produrre cosmetici bisogna studiare, investire, essere professionali.
Nella formulazione di un buon cosmetico dobbiamo tenere conto di molti fattori, affinché il prodotto risulti fattibile prima e efficace dopo.